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E' razzismo insultare il compagno di scuola di colore

La cassazione ha confermato la sentenza della corte di appello di Perugia - Con la sentenza del 12 giugno 2013 la Corte di cassazione ha confermato la sentenza della corte di appello di Perugia che aveva condannato un ragazzo di quella città per ingiuria e violenza, contestando anche l'aggravante dell’odio razziale per aver detto ad un compagno di classe di origine nigeriana “negro di m….” insieme ad altri studenti, all’epoca dei fatti minorenni, dopo una partita di calcio l’avevano coperto di sputi negli spogliatoi e spinto a forza sotto la doccia.
La difesa aveva messo in dubbio l’attendibilità delle ragazzo di colore, perchè nessuno aveva sentito le ingiurie.
Invece la Cassazione ha riaffermato che nei casi di offese razziste non è necessario che altre persone siano presenti o abbiano ascoltato, con il conseguente “ pericolo di comportamenti discriminatori o di atti emulatori”. Anche perchè “ciò comporterebbe l’irragionevole conseguenza di escludere l’aggravante in tutti i casi in cui l’azione lesiva si svolgesse in assenza di terza persone”.

Sentenza n. 25870 del 12 giugno 2013 Corte di Cassazione





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Venerdì, 21 Giugno 2013 - a.p.


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