Cittadinanza, ius soli contro ius sanguinis
Manca la volontà politica di cambiare rotta soprattutto perchè esistono ancora pregiudizi - Il tema della concessione della cittadinanza sta diventando sempre più un problema politico perchè sono in aumento gli esponenti di un partito o dell'altro che dicono la propria sull'argomento. Nel nuovo corso, il primo fu il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che lasciò di stucco tutti quando ad un dibattito evidenziò il problema, e confermò la sua volontà di concedere la cittadinanza italiana ai figli di immigrati.
A quasi due anni di distanza la presidente della Camera, Laura Boldrini ha confermato le parole di Napolitano, evidenziando come si sia reso necessario riaprire il dibattito in Parlamento, visto che gli ultimi disegni di legge presentati sono ancora fermi chissà dove. L'ex portavoce delle Nazioni Unite si è sempre battuta a favore dei diritti dei migranti prima, e della concessione della cittadinanza agli immigrati nati in Italia poi, e anzi, non lo ha mai nascosto.
L'attuale legge sulla concessione della cittadinanza, si basa infatti sulla concezione di "ius sanguinis" che indica l'acquisizione della cittadinanza trasmessa da un genitore in possesso della stessa cittadinanza. Questione molto diversa per lo "ius soli" che indica invece l'acquisizione della cittadinanza per il fatto di nascere nel territorio dello Stato, indipendentemente dalla cittadinanza posseduta dai genitori.
A gran voce è dunque richiesta la seconda, e cioè l'acquisizione della cittadinanza che fa riferimento alla nascita sul "suolo" dello Stato. Il dibattito è ancora aperto e si sta accendendo sempre di più. Con 4,3 milioni di stranieri residenti nel nostro Paese, l'integrazione è quasi un passaggio obbligato, ed è comunque visibile soprattutto nelle scuole, negli uffici e nelle aziende. Così deve anche essere per gli 80mila minori stranieri nati in Italia da cittadini stranieri, che non hanno diritto a chiedere la cittadinanza italiana, anche se si sentono italiani a tutti gli effetti.
Adesso è il tempo di passare ai fatti.
Sabato, 20 Luglio 2013 - Andrea Parisi