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Emergenza sbarchi, in un anno arrivati oltre 25mila migranti

Immigrazione: problema di accoglienza o gestione? - Il problema della immigrazione è complesso e molto articolato, da una parte si confronta con il territorio, le possibilità di un paese e la capacità di accogliere, dall’altra si confronta con il diritto internazionale. I barconi di immigrati che arrivano sulle nostre spiagge non sono di fatto legati a sogni o ideali, si tratta a tutti gli effetti di persone che disperate, fuggono dai paesi nei quali sono nati, complici povertà, miseria, violenza e sopraffazione.

Il diritto internazionale e le norme europee, l’alto Commissariato per i Diritti Umani sono tutte istituzioni e leggi che parlano di immigrazione in maniera generale, partendo dal presupposto che l’accogliere chi è in difficoltà sia un dovere civile. L’Italia si trova tra l’incudine e il martello, da una parte il dovere di accogliere di saperlo fare nel modo giusto, dall’altra la preservazione del proprio territorio e il contenimento dei questi fenomeni, complice una crisi che non rende semplice la situazione.

Il dilemma è proprio questo: siamo in grado accogliere una popolazione di immigrati che aumenta a vista d’occhio e chiede diritti e lavoro? La difficile situazione economica non aiuta certo a fare in modo tale che l’integrazione avvenga. Il problema vero è che l’Italia non era preparata a una ondata migratoria di tale portata, da anni paga il prezzo di avere servizi non adeguati al territorio, servizi che già gli stessi cittadini italiani lamentano essere scadenti già nei loro riguardi.

Limiti e problemi strutturali che ci portiamo dietro come eredità del passato, non aiutano ad affrontare nella maniera adeguata problemi che sono legati alla situazione attuale, gli immigrati visti come cittadini integrati, risorse e persone che possono arricchire il nostro paese. Gli sbarchi dall’inizio del 2012 fino al 10 agosto 2013 sono ben 25.000, un numero notevole, provengono dai paesi dell’Africa, le zone maggiormente soggette a questa immigrazione sono ovviamente Puglia, Calabria e Sicilia, zone già in difficoltà per problemi di origine differente.

La domanda ora sorge spontanea; siamo in grado come paese di poter accogliere una massa così ingente di persone proveniente da altri paesi? Una situazione economica di crisi diffusa e di strutture non adeguate, non sta creando le condizioni per l’emergere di una vera e propria bomba sociale pronta ad esplodere?

Queste sono le domande alle quali la classe politica dovrebbe rispondere, queste sono le domande alle quali la classe politica non risponde, poco consapevole o non in grado di gestire questa presente e futura emergenza sociale.

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Lunedì, 19 Agosto 2013 - Alessandro Baldini


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