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Business degli stranieri, chiusi il Cie di Modena e revocato l'affidamento per quello di Milano

Svuotata la struttura di Modena si parte per la ristrutturazione. Per 31 dipendenti del Consorzio Oasi parte la cassa integrazione perchè da maggio erano rimasti senza busta paga - Il fenomeno del contenimento dell’immigrazione clandestina fa emergere un problema italiano spesso oggetto di polemica, la situazione dei centri di permanenza è molto spesso disastrosa ai limiti dell’illegale. Una strategia di contenimento che punti la propria politica sulla apertura di centri di accoglienza o alcuni definiscono di detenzione, deve anche tenere conto di quelle minime condizioni di permanenza stessa nella struttura che devono essere garantite.

Inutile aprire strutture inadeguate e non pronte ad accogliere un flusso di immigrati oltre ogni limite e poi lamentarsi che all’interno di esse ci sono rivolte, è naturale che persone stipare in spazi stretti e con pochi servizi si ribellino. L’esasperazione è un sentimento diffuso in molte persone, queste di fatto sono stipate come "sardine" all’interno di spazi che non hanno assolutamente le misure minime di base per fare in modo tale che la loro permanenza rispetti quei criteri minimi.

Partendo dal presupposto che le persone secondo il diritto internazione possiedono una loro dignità che va salvaguardata, quando questi centri palesemente violano queste norme minime, le strade a disposizione sono veramente poche. Il centro deve essere adeguato alle norme minime per poterlo considerare adeguato alle esigenze delle persone, il centro va chiuso e bisogna trovare una alternativa intelligente che coniughi accoglienza e diritti umani.

Il Cie di Modena dopo una lunga battaglia portata avanti in questi mesi dalla Cgil, sembra essere destinato a chiudere per ristrutturazione, questo anche grazie a una presa di posizione forte dell’attuale Prefetto. In questa battaglia di civiltà e rispetto, vari soggetti si sono impegnati per fare in modo tale che questo centro venisse chiuso e quantomeno adeguato alle esigenze delle persone che deve accogliere, ricordiamo tra le altre cose anche le gravi problematiche denunciate dai lavoratori del consorzio che aveva in gestione il centro: l’Oasi di Siracusa.

Sulla scia delle decisioni prese dal prefetto di Modena Michele di Bari anche la prefettura di Milano sembra intenzionata a a stoppare l’affidamento del medesimo appalto al consorzio Oasi sulla zona di Milano.

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Martedì, 10 Settembre 2013 - Alessandro Baldini


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