Italia, sono troppi gli stranieri che giocano nelle nostre categorie
Allarme lanciato dal Commissario Tecnico della nostra Nazionale maggiore - Un cosa in Italia ha sempre avuto la capacità a differenza di altri settore di cementare l’opinione pubblica a portarla in una unica direzione, lo sport è sempre stato il motore dell’unità italiana da tutti i punti di vista. Da sempre il calcio occupa le cronache di tutti i giornali e poco importa che esistano altri problemi per loro natura più complessi, lo sport nazionale tende a catalizzare l’attenzione di tutti e se ne parla da tutte le parti.
Esistono in Italia persone che pur non conoscendo nulla dell’Italia in termini di storia, tradizione, cultura e altro sanno e conoscono vita, morte e miracoli da un punto di vista calcistico, conoscono magari a memoria tutti gli avvenimenti sportivi. Volendo interrogarli anche su mondiali passati, sono in grado di dire e snocciolare a un qualsiasi pubblico che in tal senso li dovesse interrogare, tutta la storia del calcio, i mondiali vinti e tutto quello che è accaduto nel corso del tempo. Non parliamo poi della seconda casa per eccellenza degli italiani, il bar dove si assiste spesso a dibattiti infuocati sul tema del calcio e degli arbitri, spesso lo sport più amato dagli italiani è stato anche un trampolino di lancio per giovani immigrati stranieri. Questi magari in possesso di un talento particolare per il mondo del calcio hanno trovato nel nostro paese una possibilità di vita adeguata, fan che li seguono e spesso un clima di affetto per il talento dimostrato.
Un problema al contrario in questo momento sta investendo il nostro paese e in questo senso le parole del Commissario Tecnino italiano Cesare Prandelli sono chiare: in Italia troppi stranieri. Il gioco del calcio forse anche per un problema di esterofilia è dominato da giocatori stranieri. Un fenomeno decisamente al contrario che investe in pieno in nostro paese e in questo senso mette in luce un problema specifico, dare più spazio ai talenti italiani che arrancano a trovare uno spazio nel mondo del calcio là dove magari domina la logica dello straniero.
Lunedì, 16 Settembre 2013 - Alessandro Baldini
