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Immigrazione e sbarchi, si parte con l'ampliamento dei posti per l'accoglienza

Arrivano oltre 500 profughi al giorno e il Ministero ha deciso di aumentare le Commissioni Territoriali - Il dramma dell'immigrazione che ha investito il sud Italia non è da tralasciare o da mettere in prima pagina come fosse una "cosa dell'altro mondo", ma più semplicemente è un fenomeno necessario per alcuni, che andrebbe gestito nel miglior modo possibile. Come siano stati gestiti gli ultimi sbarchi o l'accoglienza soprattutto per i minori non accompagnati dovrebbe essere discussione non nostra, ma è necessario affrontare l'argomento perchè si potrebbe confondere il volontariato con l'associazionismo organizzato che anzi specula sulla pelle altrui.

Di notevole importanza è stata nei giorni scorsi la visita del vicepremier e ministro dell'Interno Angelino Alfano a Siracusa dove ha incontrato, presso il palazzo della Provincia, i prefetti dell'isola per fare il punto sugli sbarchi. Nodo fondamentale è stato il discorso "sicurezza", che è emerso a margine delle parole del capo della Polizia, Alessandro Pansa che ha anche partecipato al meeting per definire un piano di monitoraggio degli sbarchi che serva essenzialmente a far sì che da essi non derivino profili di rischio per la cittadinanza.

Il ritmo degli sbarchi è serrato, e sta assumendo dimensioni nazionali, ma non come quelle del 2011 e per questo il Governo si sente pronto a dimostrare capacita' ed efficienza nella gestione di questi flussi. Se però gli sbarchi dovessero aumentare e assumeranno proporzioni imprevedibili, il Governo questa volta dovrà attendere un aiuto da parte dell'Unione Europea, che invece in altri casi è rimasta immobile.

Per questo motivo l'Italia ha deciso di accelerare l'esame delle istanze per i rifugiati, aumentando il numero di commissioni territoriali, e si procederà anche all'ampliamento di ben 16mila posti all'interno dei progetti Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) che sono ben presenti nel sud Italia. La risoluzione del Governo italiano è dunque quella di aumentare i posti disponibili per l'accoglienza dei rifugiati, ma a discapito della qualità dei servizi offerti agli stessi. E' un sistema che potrà tenere ancora a lungo?

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Lunedì, 16 Settembre 2013 - Andrea Parisi


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