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L’istruzione riparte: ecco il decreto legge

Far ripartire la scuola è il compito di questo Governo - Il 9 settembre 2013 è una data storica per quanto riguarda il delicato tema dell’istruzione in generale e del mondo della scuola, un decreto legge fortemente voluto dal presidente del Consiglio Enrico Letta cerca di rimettere in moto il meccanismo dell’istruzione. Lo scopo del decreto è quello di fare in modo tale che il tema dell’istruzione recuperi quella centralità e quella importanza che in questi ultimi anni gli è stata sottratta, chiaramente anche il discorso del recupero delle risorse economiche è il tema stesso del decreto.

Interventi sul personale, cercare di ridurre il costo dei libri di testo, cercare di creare un vero e autentico welfare per il mondo degli studenti è quello sul quale si vuole puntare, una scelta importante e necessaria. Nel decreto chiamato "L’istruzione riparte" c’è un tema centrale molto importante che riguarda lo studente immigrato che decide di studiare nel nostro Paese, fino a questo momento il permesso di soggiorno per motivi di studio aveva valenza annuale.

In poche parole lo studente una volta all’anno poteva rinnovare il proprio permesso di soggiorno espletando tutte quelle pratiche burocratiche che erano necessarie al rinnovo stesso, il decreto in quest’ottica cambia radicalmente prospettiva. Cerca di uniformarsi a quello che è il percorso di studi dello studente, facendo in modo tale che se uno studente straniero viene in Italia per studiare e il suo percorso dura 4 anni, in automatico il proprio permesso viene rinnovato.

Un modo per semplificare quello che è l’attuale iter burocratico e fare in modo tale che vi sia una sostanziale semplificazione di quelle che sono le norme in tal senso, un problema che investe tutto il mondo accademico. Certamente lo scopo del decreto è giusto e corretto, non possiamo però rilevare una contraddizione di fondo, sottolineando il fatto che spesso in Italia si sono fatti decreti che miravano alla semplificazione di quelle che erano le norme e la burocrazia.

Il carattere tuttavia generico di questi decreti legge e il fatto che poi nella loro applicazione erano presenti tutta una serie di ostacoli procedurali o mentali legati alla pubblica amministrazione ne ha vanificato gli effetti. Speriamo in tal senso che il decreto non sia generalista ma illustri nel dettaglio i modi per accedere a queste semplificazioni, onde evitare come al solito storture nella sua applicazione.

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Giovedì, 19 Settembre 2013 - Alessandro Baldini


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