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Non può essere negato il visto al minore affidato al cittadino italiano con provvedimento di kafalah

La Corte di Cassazione ribadisce ancora una volta come in primo piano deve essere messo il bene del minore - L’immigrazione è una materia complessa che le leggi cercano di regolarizzare, tutto parte da una esigenza oggettiva di chi preso da mille problemi e con la voglia di cambiare vita non trova un futuro nel proprio paese. Guerre, fame o altro spingono in tal modo a prendere strade diverse che per loro natura da questo punto di vista sono cambiare paese, in questo dramma della fuga molto spesso sono coinvolti anche bambini che fuggono insieme ai genitori.

Questo ovviamente è il caso più corretto, genitori e figli che insieme fuggono magari da una realtà drammatica che come tale non porta certo benefici alla propria vita, una persona che fugge è una persona che non ha più nulla da perdere.

Difficile dire negli occhi di tutti quei bambini che si trovano magari nella scomoda situazione di avere un dramma alle spalle del genere, come si possa intervenire per fare in modo tale che la propria situazione cambi. Dietro a ogni grande dramma, esiste sempre una umanità preda magari della disperazione e con la voglia sostanziale di fare in modo tale che le cose cambino, la fuga dal proprio paese è la carta più estrema e disperata che una persona si possa giocare.

Il primo pensiero ovviamente va alla propria famiglia, nel senso che quello che diventa una necessità e una urgenza per le persone che fuggono da un paese è quello di portare la propria famiglia dietro. Purtroppo non è sempre possibile, il dramma molte volte è contenuto proprio in queste vicende che rivelano un lato crudele, quello di bambini che strappati alle loro famiglie e dalle famiglie stesse imbarcati verso una vita migliore, che  non sempre trovano.

L’altro dramma è legato al ricongiungimento, quando di fatto queste famiglie reiscono magari ad arrivare in maniera scaglionata in Italia e faticano poi a ricongiungersi ai propri cari.

La sentenza 21108/13 della Corte di Cassazione del 16 settembre 2013 sancisce proprio un principio che è quello del minore, cercando di tutelarlo, questa sentenza recita espressamente che al minore extracomunitario affidato con provvedimento di kafalah a un cittadino italiano, non può essere negato il nulla osta nel territorio nazionale per potersi ricongiungere alla propria famiglia di origine.

Sentenza n. 21108 del 16 settembre 2013 Corte di Cassazione




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Venerdì, 20 Settembre 2013 - Alessandro Baldini


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