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Il nuovo bando per il servizio civile Nazionale è razzista?

Ancora una volta è indispensabile avere la cittadinanza italiana per parteciparvi - Dietro a questa terminologia un po’ forte si nasconde una valutazione oggettiva, il bando per il servizio civile Nazionale dovrebbe essere a tutti gli effetti una opportunità legata a tutti quei giovani che vogliono fare qualcosa di buono. Progetti nei quali i giovani sono coinvolti possono essere tanti, tutti nascono da un oggettivo bisogno che è quello di gestire delle iniziative a sfondo umanitario e sociale a 360 gradi, il servizio civile dovrebbe rappresentare proprio questo.

Una occasione di carattere democratico verso la quale le persone si accostano con la voglia di fare qualcosa per gli altri di importante e positivo, se pensiamo alla sfera del sociale ci rendiamo conto di quanto il bisogno sia forte. In modo particolare oggi che le cose vanno non benissimo, un’epoca di tagli programmati per ridurre i costi e nella cui logica molto spesso difficilmente rientrano attività che di per sé sono il frutto di un bisogno nato da altri.

Il tema del sociale spesso sottovalutato di cui molto si parla, frequentemente è oggetto di valutazioni positive da parte di tutti, resta però un problema di fondo, il reperimento di quei fondi dei quali c’è necessità per andare avanti. Inutile parlare di sociale là dove la scure dei tagli programmati dal Governo per contenere il deficit, rende questi progetti solo il frutto di una volontà spesa da persone che vogliono farlo, il Servizio Civile funge in questo senso da ammortizzatore sociale.

Pensiamo a tutti quei giovani che di fatto da questo punto di vista non hanno la possibilità di avere alcune cose, famiglie disagiate, persone affette da disabilità gravi che magari hanno bisogno di una minima assistenza. Il Servizio Civile spesso va in questa direzione, in poche parole va a coprire quei fabbisogni che nella vita di tutti i giorni i tagli rendono vani, tuttavia la parola Servizio Civile si scontra con una contraddizione di fondo.

Ancora una volta tra i requisiti che occorrono per accedervi c’è sempre quello di avere la cittadinanza italiana, un requisito che di fatto rende vana attualmente qualsiasi possibilità per i figli degli immigrati che in questo senso vorrebbero magari dare un contributo.

Insomma la legge va ripensata in modo tale che agevoli tutti e non discrimini nessuno.

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Martedì, 24 Settembre 2013 - Alessandro Baldini


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