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'Destinazione Italia': in arrivo quote per insegnanti stranieri e corsi post universitari

Si punta a modificare il decreto flussi, da quote annuali a triennali - Cosa manca all’Italia in termini di innovazione e competitività? Sicuramente la prima cosa che dobbiamo dire è che in Italia manca un criterio meritocratico che faccia in modo tale che le persone che valgono possano emergere. Alla base di tutto una mancanza completa di criterio meritocratico che faccia in modo tale di far emergere veramente il talento, un problema che ha accompagnato il nostro paese fino da quando è nato.

Un capitalismo malato di raccomandazioni, vari baroni nei vari settori che fanno in modo tale che effettivamente molte volte il talento venga soffocato, in questo modo mentre si va verso persone che scappano all’estero, il governo corre ai ripari e cerca di attrarre talenti. La domanda vera è se ci sono talenti disposti a investire in termini di voglia di innovare in un paese come il nostro dove effettivamente la burocrazia non perdona, se a questo aggiungiamo il fatto che dominano logiche come il clientelismo è presto detto.

Detto questo dobbiamo cercare di guardare in prospettiva per fare in modo tale che vi siano regole semplificate che aiutino a fare in modo tale che le persone siano attratte a venire da noi, per questo motivo nasce il progetto "Destinazione Italia". Un complesso di misure sistematiche che incidano profondamente su quello che è l’attuale assetto del nostro paese in termini di capacità di innovazione e non solo, tra le misure previste anche un occhio attento al fenomeno immigrazione.

In modo particolare studenti stranieri che nel nostro paese puntano magari a studiare, devono sicuramente avere delle norme semplificate, da questo punto di vista bisogna per forza pensare a un percorso di studi coerente con il permesso di soggiorno. Sul fronte ricerca scientifica si pensa di favorire l’ingresso di insegnanti stranieri per fare in modo tale che possano venire incontro alla nostra cultura, dall’altra si pensa anche a creare percorsi formativi di secondo livello post universitari per studenti stranieri che vogliano acquisire le competenze delle eccellenze Made in Italy.

Le quote di ingresso relative a studenti stranieri verranno trasformate da annuali a triennali nell’ottica di una semplificazione necessaria, nella speranza che tutto questo aiuti ad attrarre cervelli.



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Giovedì, 26 Settembre 2013 - Alessandro Baldini


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