Tribunale di Udine, no alla discriminazione per la partecipazione ai bandi da parte dei cittadini con permesso CE
Il bando di concorso indetto dalla Regione Friuli-Venezia Giulia è ritenuto altamente discriminatorio - Spesso si parla di discriminazione e di integrazione, queste parole sono i due volti della medesima medaglia che parla di un paese, l’Italia dove ancora di fatto sembra essere lontano l’applicazione di un principio di eguaglianza. Dare al cittadino immigrato ma lungosoggiornante, dovrebbe avere gli stessi diritti e anche gli stessi doveri di tutti quelli che in Italia ci sono nati, un problema ancora oggi aperto che spesso entra in aperto contrasto con la legge.
La legislazione in materia di immigrazione è piuttosto complessa e ricade sotto l’ottica di una legge che deve cercare di eliminare là dove possibile, tutte quelle disuguaglianze che ledono magari i diritti di chi in Italia non è nato. Per questo motivo anche nel meccanismo che consente l’accesso ai corsi di specializzazione in determinate branche del sapere, dovrebbe essere contemplata una clausola di parità nei riguardi della legge che spesso non è invece applicata.
Il caso che analizziamo oggi arriva dal Friuli Venezia Giulia, in occasione del concorso per l’ammissione alla scuola di specializzazione in medicina generale, una cittadina albanese ha presentato un ricorso antidiscriminazione. Il bando della Regione Friuli Venezia Giulia aveva come specifica precisa il requisito della cittadinanza italiana, questo alla luce del fatto che avveniva la formazione di un corpo di medici adibiti a operare in regime di convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale.
Il giudice di Udine nella sentenza ha di fatto accolto l’istanza della richiedente, la motivazione è legata al fatto che il requisito della cittadinanza è venuto meno nella maniera in cui parliamo di una persona con permesso di soggiorno CE per lungosoggiornante. Una sentenza corretta che recepisce l’urgenza di un cambiamento e di una nuova direzione verso le quale deve andare tutta la società italiana, gli immigrati lungo soggiornanti sono persone che hanno acquisito il diritto di essere considerati italiani.
Una prima crepa in un sistema che per forza di cose alle luce della nuove realtà emergenti, dovrà adeguare la sua normativa alle nuove esigenze.
Decreto n. 4550 del 30 agosto 2013 Tribunale di Udine
Nota n. 7935 del 3 aprile 2013 Ministero dell'Istruzione e della Ricerca
Giovedì, 17 Ottobre 2013 - Alessandro Baldini