Unhcr, istituire una giornata della Memoria per i migranti vittime del mare
Dal 2011 ad oggi sono oltre 2.600 i migranti morti durante le traversate - La situazione di Lampedusa sta diventando sempre più sconnessa dalla realtà. Gli ultimi due naufragi che hanno provocato la morte di oltre 600 migranti e ha spezzato in due la vita di famiglie intere è il segno che qualcosa deve cambiare. Queste vittime si aggiungono ad un numero già importante stimato in oltre 2.600 dal 2011 ad oggi. Sono troppe le polemiche attorno a questa piccola isola che da sempre invece, fa di tutto per accogliere in maniera più che dignitosa i "propri" migranti.
L'opinione pubblica è d'accordo che è necessario un cambiamento radicale sia dal punto di vista normativo che dal punto di vista strumentale. E' già iniziato infatti un percorso in questo senso che porterà a breve all'eliminazione definitiva del "reato di clandestinità" con la proposta che è passata al Senato. Mentre dal punto di vista pratico, sarebbero necessarie migliorie importanti al centro di Lampedusa, con l'allargamento dei posti disponibili all'accoglienza e quindi dei posti letto, che al momento sono insufficienti (e lo sono stati da sempre).
Adesso però l'obiettivo è puntato non a quello che si potrebbe fare, ma a quello che si deve fare e alla cerimonia che si è tenuta ad Agrigento per ricordare le vittime dei naufragi. La proposta dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati è quella di istituire il 3 ottobre la "Giornata della Memoria per i migranti vittime del mare" che servirà a non dimenticare la maggior parte delle vittime del mare che, a differenza degli ultimi episodi di Lampedusa, scompaiono senza lasciare traccia e senza che sia possibile dare delle risposte alle famiglie.
L'Unhcr "auspica inoltre che questa Giornata possa contribuire a risvegliare le coscienze portando a degli impegni concreti per evitare simili tragedie in futuro"'.
Martedì, 22 Ottobre 2013 - Andrea Parisi