Europa, ok all’obbligo delle impronte digitali sul passaporto
E' lecito inserire le impronte digitali sul passaporto perchè è previsto dal regolamento n. 2252/2004 (CE) - Spesso si parla di privacy e di come questa sia un diritto inalienabile, un cittadino sia esso italiano o europeo ha il pieno diritto di poter tutelare la propria privacy da qualsiasi intrusione esterna, la domanda che bisogna porsi è un’altra. Esistono circostanze nelle quali il diritto alla privacy può effettivamente essere superato e diventare secondario per un bene più alto? Non è una domanda semplice alla quale rispondere e per questo motivo bisogna scendere nel concreto di una storia specifica.
Inserire le impronte digitali in un passaporto risulta essere giustificato quando questo è il frutto di una causa superiore, ad esempio per evitare un utilizzo non congruo del passaporto stesso, in poche parole se viene rubato. Il furto di un passaporto associato a una specifica persona, mette nelle condizioni nelle quali effettivamente viene fatto un utilizzo fraudolento del documento, non possiamo poi sapere per quale motivo effettivamente tutto questo avverrà.
Parliamo del regolamento specifico 2252/2004 che presuppone oltre un supporto di memorizzazione altamente tecnologico, nel quale il discorso della sicurezza venga innalzato a livelli adeguati. Per questo motivo si parla anche oltre ad avere l’immagine della fisionomia della persona anche le impronte digitali. Certamente parliamo di un modo di legiferare nel quale il diritto alla privacy viene leso da tutti i punti di vista.
Per evitare tutto questo sarebbe consigliabile evitare una misura del genere, nello stesso tempo bisogna anche dire che i recenti episodi di immigrazione clandestina ai quali l’Unione Europea è sottoposta, innalzano la soglia di allarme. Un cittadino tedesco si è rifiutato di dare le impronte digitali per avere un passaporto e ha fatto ricorso al tribunale amministrativo. Nella sentenza della corte di Giustizia, si è ritenuto che la norma che prevede la possibilità di inserire le impronte digitali non è in contraddizione con la Carta dei Diritti dell’Unione Europea.
Sentenza n. C‑291/12 del 17 ottobre 2013 Corte di Giustizia UE
Martedì, 22 Ottobre 2013 - Alessandro Baldini