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Immigrazione: in Sicilia, il dramma dei giovani migranti scomparsi

Le ondate migratorie dirette in Sicilia stanno partorendo il fenomeno dei 'giovani spariti nel nulla': di cosa si tratta e perchè le autorità locali annunciano l'allarme. - L'ultimo dramma accaduto a Lampedusa ha lasciato sgomenta l'intera opinione pubblica. Ma pochi sanno che dietro quei cadaveri portati in riva dal mare, oltre gli sguardi dei sopravvissuti e lo sforzo umanitario dei volontari accorsi sull'Isola, tra le sue pieghe l'immigrazione clandestina nasconde un altro inquietante fardello morale. a gennaio ad oggi infatti, come del resto accade di anno in anno, dal triangolo siciliano di Siracusa, Pozzalo e Portopalo sono spariti ben 500 migranti: uomini, donne e bambini hanno scavalcato le mura e oltrepassato i cancelli di quei luoghi angusti nei quali sono stati ammassati al loro arrivo sull'isola. Per lo più giovani, o persino ragazzini, che con la paura del rimpatrio e con la speranza di darsi a una nuova vita, se la sono data a gambe dai centri d'identificazione a cui erano stati assegnati.

Queste giovani vite possono esser finite nelle mani dei trafficanti, o sbarcate in qualche campo di raccolta, o ancora aver preso una qualunque destinazione europea: fatto sta che si tratta di persone che l'Italia continuerà a nascondere dietro la cecità delle sue leggi. Il fenomeno dei migranti scomparsi nel nulla sta affliggendo l'intera Sicilia, ed in particolar modo la città di Siracusa che per voce del suo sindaco Giancarlo Garozzo lancia un disperato grido d'allarme:
"Siccome arrivano nelle coste del mio Comune oppure vengono trasferiti nel mio territorio, allora la competenza è nostra e dovremmo pagare le rette, che vanno dai 50 ai 70 euro, ma noi non abbiamo le risorse e nemmeno le strutture adatte ad ospitarli. Ho scritto diverse lettere al ministro Angelino Alfano, che ha promesso interventi concreti ma ancora non è stato fatto nulla."

Insomma, oltre il danno c'è la beffa. Perché se è vero che l'assenza dello Stato sul fronte migratorio si ripercuote sulle già precarie casse comunali, è anche vero che il prezzo di questa gestione incontrollata continuano a pagarlo gli stessi migranti. Ragazzi, che per non veder lesi i loro diritti si sentono costretti alla fuga clandestina e ad una vita da trascorrere nell'illegalità permanente.

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Venerdì, 25 Ottobre 2013 - Cosimo Laneve


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