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Social card anche per gli immigrati!

Un diritto indispensabile allargato anche agli stranieri residenti in Italia - Spesso lo si dice e corrisponde a un dato di fatto, i problemi economici che affronta l’Italia in questo momento sono di natura globale e strutturale, in parte paghiamo lo scotto di non avere avuto la forza di innovare. Dall’altra la crisi è il volto della globalizzazione, un mercato che diventa selvaggio e non guarda in faccia a nessuno, per questo motivo non possiamo dire che la povertà sia un fenomeno che riguarda solo gli italiani.

Certamente in questi periodi molti italiani sono in difficoltà, per questo motivo molto spesso le vite di molti italiani sono ai margini, sussistono in condizioni di estrema indigenza, un problema che riguarda molte persone. Tuttavia in questo quadro preoccupante, non solo gli italiani sono quelli che pagano questo prezzo così alto, anche gli immigrati vivono un profondo disagio che è legato al fatto di avere pochi diritti e di pagare sulla propria pelle la crisi.

Ora si punta al  travagliato disegno di legge 2014 che riguarda la stabilità, in questo senso sappiamo che il suo cammino è piuttosto complesso e articolato, in ogni caso un emendamento cerca di preservare la Social Card anche per gli immigrati. Il comma 138 specifica che la Social Card viene riconosciuta anche agli immigrati, in poche parole i cittadini di origine straniera che sono però in possesso del permesso di soggiorno Ce per tutti quelli che soggiornano nel nostro paese da lungo tempo.

Un provvedimento che sicuramente uniforma il disagio sociale a tutte quelle persone che hanno delle evidenti difficoltà economiche, cerchiamo ora di capire nel dettaglio cosa sia nello specifico la Social Card.

La Social Card è una sorta di carta di credito sulla quale lo Stato con cadenza bimestrale ricarica 80 euro per pagare quelle bollette o quelle spese minime che una persona indigente si trova ad affrontare, solitamente viene data a una fetta di popolazione molto specifica.

Viene data ai minori di 3 anni, agli anziani oltre i 65 anni, il fatto che venga estesa anche agli immigrati è il riconoscimento di un disagio sociale diffuso per tutti.


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Giovedì, 28 Novembre 2013 - Alessandro Baldini


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