Immigrati, negli ultimi 20 anni sono quasi decuplicati
I migranti giungono in Italia perché spinti da condizioni estreme nei loro Paesi d’origine ma qui si rimboccano le maniche e cominciano a lavorare - La realtà è sempre molto complessa e per questo stesso motivo si tende a semplificarla magari ragionando per luoghi comuni, un errore che in fondo facciamo un pò tutti, quello che ci preme è cercare di semplificare i problemi. Per questo motivo quando si parla di immigrazione la prima cosa che viene in mente sono gli sbarchi continui di immigrati che la Sicilia sta vivendo, Lampedusa anche quando i riflettori non sono puntati vive ogni giorno questa realtà.
Per questo motivo è facile parlare di un fenomeno di immigrazione non controllato che quanto tale crea disagi e inquietudini, bisogna anche dire però che esiste un altro flusso migratorio che in quanto tale genera ricchezza. Tutti gli immigrati regolari che nel nostro Paese si inseriscono con successo, contribuendo in questo modo a creare ricchezza e benessere, aiutano un paese in forte decrescita demografica a fare in modo tale che continui a crescere.
Certamente è vero che gli sbarchi di immigrati, complice la crisi magari sono un pò rallentati ma non si sono arrestati, le persone che decidono di prendere una strada che è quella della fuga dal proprio paese non hanno grandi alternative.
Fuggono da carestie, fame, persecuzioni politiche o per altri fattori, decisi fermamente a trovare un paese nel quale la propria voglia di condurre una vita all’insegna della legalità venga accolta, l’Italia tendeva a non crescere in termini di crescita demografica. Gli immigrati hanno decisamente invertito questa tendenza, garantendo al paese stesso una deciso e netto miglioramento nelle nascite, in questo modo lo squilibrio venutosi a creare tra nascite e decessi si è un minimo regolarizzato.
Non dobbiamo poi dimenticare che il flusso migratorio di persone che sono arrivate nel nostro paese e che nel corso del tempo hanno contribuito a produrre ricchezza è notevole, infatti hanno iniziato a lavorare, magari svolgendo molte volte professioni che altri non fanno.
Bisogna iniziare a parlare di immigrazione nei toni giusti, garantendo una corretta informazione e facendo una riflessione approfondita.
Giovedì, 5 Dicembre 2013 - Alessandro Baldini