Sprar, ulteriori risorse economiche per l'ampliamento fino a 16mila posti
In Italia mancano sia una strategia complessiva, sia misure specifiche volte a favorire l’integrazione dei beneficiari di protezione internazionale - E' stato approvato dalla Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato una risoluzione che impegna il governo a modificare il sistema di accoglienza dei richiedenti e titolari di protezione internazionale. E' infatti ben chiaro come il numero crescente dei migranti che negli ultimi tre anni sono arrivati in Italia sia stato superiore alle aspettative del Governo e la maggiorparte di essi è entrato nel nostro sistema d'accoglienza in una fase in cui gli standard minimi si sono abbassati notevolmente rispetto alle risorse economiche impiegate.
Questo dovrebbe essere un campanello d'allarme che deve far riflettere, ma sopratutto si deve arrivare ad una svolta. Aumentare la capienza dei centri di seconda accoglienza e migliorare i servizi a loro favore potrebbe essere una prima soluzione del problema. Per questo motivo è stato necessaria l’adozione di disposizioni volti a sostenere l’integrazione dei titolari di protezione internazionale, in particolare per quanto riguarda il lavoro e l’alloggio.
Quindi non solo accoglienza, ma soprattutto integrazione. C'è da evidenziare come solo il 32,4% dei cittadini di paesi terzi titolari di una forma di protezione internazionale o umanitaria abbia accesso ai progetti di accoglienza e più specificatamente ai centri del Sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), mentre per i sempre più numerosi beneficiari di protezione internazionale, tra cui famiglie con minori e persone con disagio mentale, che vivono in condizioni di indigenza o in sistemazioni improvvisate o in edifici occupati nelle aree metropolitane non si è potuto sinora garantire una sistemazione adeguata.
E' quindi necessario inserire specifiche disposizioni volte a sostenere, con misure idonee, il processo d'integrazione dei beneficiari di protezione internazionale; una fra tutti l'incremento delle risorse finanziarie da stanziare per il Fondo nazionale al fine di garantire l'effettivo aumento della capacità ricettiva nell'ambito del sistema SPRAR, che nel triennio 2014-2016 dovrebbe raggiungere la quota di 16.000 posti.
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Giovedì, 5 Dicembre 2013 - Andrea Parisi