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Affitto ad una clandestina squillo? E' favoreggiamento della prostituzione

La Corte di Cassazione ha stabilito che coloro i quali affittano un appartamento ad una clandestina squillo, sono passibili del reato di 'favoreggiamento della prostituzione' - Dalla Corte di Cassazione c'è un'importante novità in arrivo per quel che riguarda i proprietari di casa: affittare la propria abitazione ad una squillo priva del permesso di soggiorno è da ritenersi un vero e proprio reato.

La Cassazione ha difatti stabilito che commettere questa "leggerezza" può voler dire essere condannati secondo il reato di "favoreggiamento della prostituzione". Lo hanno deciso i Supremi Giudici, che confermando quanto già stabilito dalla Corte di Appello di Ancona, hanno condannato a 200€ di multa una locatrice, rea di aver affittato la sua casa ad una prostituta clandestina.

Non sono valse a nulla le ragioni messe in campo dall'imputata atte a difendere la propria posizione: la ricorrente, infatti, sosteneva che non avrebbe potuto sapere se la straniera a cui stava affittando la casa fosse o meno priva del permesso di soggiorno; ed in secondo luogo dimostrava ai giudici come condannare il suo comportamento non avesse di certo impedito alla squillo di affittare un altro locale, completamente in nero, attraverso cui poter continuare la sua professione.

Tuttavia le richieste della difesa sono state rigettate su più basi dalla stessa Corte, anche se la ragione più importante su cui ci si è voluti concentrare adduce al fatto che il ricorso fosse "privo di defaillances motivazionali, orientando così la sua censura direttamente sul fatto e sul suo riflesso nel compendio probatorio, per offrire una versione alternativa della vicenda non valutabile in sede di legittimità."

A tal proposito ricordiamo che in Italia vige un severo ordinamento giuridico in termini di prostituzione; un assetto normativo talmente rigido, da non consentire in alcun modo di poter essere risparmiati dalla condanna. D'altronde quanto sentenziato dalla Corte di Ancona prima e dai Supremi Giudici poi pone in essere una riflessione molto importante: non solo è notoriamente punito il favoreggiamento diretto della prostituzione, ma è altresì imputabile di reato un comportamento che all'apparenza potrebbe sembrare più innocuo.

https://www.immigrazione.biz/upload/img-icona.pngVedi la sentenza n. 47878 del 2 dicembre 2013 della Corte di Cassazione



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Lunedì, 9 Dicembre 2013 - Cosimo Laneve


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