OIM, si discute il rilascio del permesso di soggiorno per ricerca lavoro
Nuova tipologia di permesso di soggiorno nelle richieste dell'Organizzazione Internazionali per le Migrazioni - Sono ancora tante e troppe le criticità che vengono riscontrate in Italia sul piano dell'immigrazione: l'integrazione latita, l'afflusso di nuova manodopera è bloccata e l'ultimo decreto flussi altro non ha fatto che convertire pochi permessi di soggiorno in motivi di lavoro. All'ultima proposta che servirebbe per un cambiamento radicale ci ha pensato l'OIM (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni) che ha svolto in passato e ha ancora in essere diversi protocolli d'intesa con il Ministero dell'Interno proprio per l'accoglienza dei migranti.
Si parte da un esempio da non seguire che sarebbe quello della Svizzera. E' stato infatti votato di non permettere l'ingresso di nuovi stranieri tra le mura elvetiche attraverso un referendum popolare a cui hanno partecipato tantissimi cittadini. Questa votazione è stata definita come una "politica di chiusura, per mantenere lo status quo e tentare di fermare il fenomeno migratorio". Secondo l'OIM invece, è necessario adottare politiche di apertura nei confronti delle migrazioni, ma cosa più importante il riconoscere il migrante come base da cui poter costruire una economica florida e solida.
Anche in Italia le cose non vanno benissimo e per questo sono state presentate alcune proposte migliorative per le attuali leggi sull'immigrazione:
1) rilascio di un permesso di soggiorno per ricerca lavoro per coloro i quali garantiscono una adeguata copertura finanziaria e che sono disponibili a farsi identificare. Praticamente un mini decreto flussi senza alcuna scadenza ma con quote ben stabilite, per cui potrebbero entrare in Italia alla ricerca di una sistemazione lavorativa;
2) richiesta di un lavoratore straniero da parte del datore di lavoro in qualsiasi periodo dell'anno, senza dunque attendere i cosiddetti "decreti flussi". Ma anche semplificazione burocratica per il riconoscimento dei titoli di studio e delle qualifiche professionali stranieri;
3) aumento degli ispettori del lavoro per contrastare duramente lo sfruttamento lavorativo. L'OIM sotto questo punto di vista è molto preoccupata per le condizioni igienico-sanitarie dei migranti impiegati nel settore agricolo ma anche del particolare radicamento delle organizzazioni criminali che hanno in alcune zone dell'Italia il pieno controllo di tutte le operazioni commerciali;
4) maggiori fondi per il rientro volontario in Patria per quei cittadini che a seguito della grave situazione economica del Paese, sono disoccupati. L'OIM ha anche chiesto di poter riscattare i contributi previdenziali già versati per affrontare le prime spese nel Paese d'origine.
Lunedì, 17 Febbraio 2014 - Andrea Parisi