Ancora sbarchi, arrivati 2mila migranti in due giorni
Dall'inizio dell'anno sono giunti nelle nostre coste oltre 30mila immigrati - Gli appelli del Viminale dei giorni scorsi e le continue dichiarazioni degli esponenti del Governo non avrebbero mai fatto presagire che lo stato di emergenza non è una situazione che si configurerà tra qualche mese, ma sta avvenendo adesso. Sono infatti più di 2mila le persone che sono sbarcate nelle ultime 24 ore nelle nostre coste e nulla fa pensare che questa ondata possa fermarsi a breve.
Come già più volte ribadito i centri di accoglienza governativi e quelli chiamamoli "alternativi" sono al collasso e adesso ci avviciniamo sempre di più a quota 30mila dall'inizio dell'anno. Il bollettino dell'operazione "Mare nostrum" racconta di arrivi giornalieri, anche più volte al giorno. Questa volta sono arrivati con una nave della Marina militare anche 200 migranti minorenni non accompagnati e donne in stato di gravidanza. Situazioni sempre più disperate che sicuramente sono incentivate dalle situazioni critiche nei paesi d'origine.
Allo stato attuale i centri utilizzati per l'accoglienza temporanei di questi migranti sono gestite da cooperative sociali o associazioni che anche se non si sono mai occupate d'immigrazione, hanno messo a disposizione ciò che potevano. L'emergenza è gestita direttamente dal Dipartimento libertà civili ed immigrazione del Ministero dell'Interno che insieme alle Prefetture ha assegnato ad ogni provincia una cinquantina di posti, ma adesso non bastano più. La soluzione più veloce sarebbe quella di aprire i centri istituti pubblici di assistenza e beneficienza (Ipab) e sembra che la Regione Sicilia si stia attrezzando per metterla in atto.
Sembra invece più difficile la soluzione che riguarda ulteriori posti Sprar straordinari, visto che già che le associazioni che avevano partecipato al bando del 2013 hanno dato la loro disponibilità ad accogliere questa tipologia di migranti e sembrano non esserci più posti disponibili. Insomma, il sistema di accoglienza è al collasso e il Governo non sa come risolvere questo problema. Sarà l'Europa a darci una mano?
Mercoledì, 7 Maggio 2014 - Andrea Parisi