Sono solamente 23 le condanne su 4.530 vittime della tratta - Il gruppo di esperti del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta degli esseri umani, GRETA, ha pubblicato i suoi primi rapporti su Andorra, Islanda, Italia, San Marino e Ucraina. Le prime indicazioni dettate non inducono sicuramente all'ottimismo perchè l'Italia è stata bollata come un paese in cui vi sarebbe “insufficiente attenzione” al tema della tratta di esseri umani. Infatti tra il 2011 e il 2013 in Italia sono state assistite ufficialmente 4.530 persone e dal 1999 ad oggi è stata offerta assistenza ad oltre 29mila vittime di tratta; tra il 2009 e il 2012 migliaia di presunti “mercanti di schiavi” sono andati sotto processo, ma ci sono state solamente 14 condanne nel 2010 e 9 nel 2011.
Un numero troppo basso rispetto alle persone che realmente hanno subito ingiustizione ed abusi di ogni genere: in primis sfruttamento sessuale, ma anche sfruttamento lavorativo. Quest'ultimo fenomeno ad esempio, è molto più diffuso e radicato nel sud Italia perchè ci sarebbero molti meno ispezioni sul lavoro in settori ad alto rischio come l'agricoltura, l'edilizia, l'industria tessile, il settore alberghiero e la ristorazione e i servizi domestici, mentre basterebbero efficaci sanzioni per coloro che sfruttano le vittime della tratta per debellare il problema.
Nel rapporto si evince in modo particolare come venga messa sotto esame l'Italia perchè non ha un piano d’azione nazionale e onnicomprensivo contro la tratta ma neanche un piano di riferimento e di individuazione a livello nazionale per le vittime. All'Italia si rimprovera anche uno scarso coordinamento tra i soggetti coinvolti e dunque sarebbero questi i punti da cui partire per poter proteggere le vittime e perseguire i criminali, così come scritto dal trattato della Convenzione del Consiglio d’Europa.

Rapporto GRETA - tratta di esseri umani

Lunedì, 29 Settembre 2014 - a.p.