Può essere concessa la cittadinanza anche con ritardo nell'iscrizione all'anagrafe
E'necessario dimostrare l'effettiva presenza in Italia nel periodo antecedente la regolarizzazione anagrafica - La prima sezione civile del Tribunale ordinario di Milano ha dato ragione ad un giovane straniero nato e cresciuto in Italia sulla concessione della cittadinanza italiana, che gli era stata negata perchè i genitori due anni dopo la sua nascita hanno ottenuto un permesso di soggiorno e hanno iscritto il loro bambino all'anagrafe.
Il giovane è figlio di immigrati filippini ed è nato a Milano nel 1994, è cresciuto nel capoluogo lombardo e ha frequentato tutte le scuole fino alla maturità scientifica. Prima di compiere 18 anni, una lettera inviata dal comune di Milano lo informava che poteva scegliere di diventare cittadino italiano, ma successivamente gli ha negato la cittadinanza per l'appiglio burocratico del permesso di soggiorno dei genitori.
Secondo l'attuale legge sulla concessione della cittadinanza, e piu' precisamente secondo l'articolo 4, comma 2 della legge 91/1992, "il requisito della regolarità del soggiorno dei genitori del richiedente la cittadinanza, non è previsto quale condizione per il riconoscimento della cittadinanza", ma al contrario è sufficiente dimostrare "la residenza legale ed interrotta dalla nascita al diciottesimo anno di età dell'interessato".
Nel caso specifico il giovane di origine filippina, ha proposto ricorso al Tribunale ordinario di Milano che ha accolto il suo ricorso sulla base del fatto che "l'iscrizione anagrafica tardiva del minore presso un Comune italiano non può considerarsi pregiudizievole ai fini dell'acquisto della cittadinanza italiana, ove vi sia documentazione atta a dimostrare l'effettiva presenza dello stesso nel nostro Paese nel periodo antecedente la regolarizzazione anagrafica (attesta
ti di vaccinazione, certificati medici in generale, etc), [...]".
E' infatti indispensabile per i genitori che rientrano in queste situazione, che i propri figli vengano iscritti all'anagrafe immediatamente e come spesso accade ci sono anche disparità di trattamento da comune a comune, perchè magari applicano in maniera certosina la legge, affidandosi a cavilli burocratici che di fatto non permettono ad alcuni giovani delle seconde generazioni di ottenere la cittadinanza italiana.
Vedi la sentenza n. 80677 del 29 gennaio 2015 Tribunale Milano
Domenica, 5 Aprile 2015 - Andrea Parisi