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Ungheria chiude la frontiera e rifugiati bloccati con la forza

Comunicato stampa di Amnesty International - Nel comunicato stampa di Amnesty International si legge che l'Ungheria ha chiuso la frontiera con la Serbia, dove soldati, poliziotti anti-sommossa, cani ed elicotteri stanno pattugliando la barriera di filo spinato appena completata.

"Per i rifugiati scappati dalle terribili situazioni delle zone di conflitto, essere accolti con tale dispiego intimidatorio di forza militare è scioccante. L'Ungheria si sta comportando in modo irresponsabile di fronte a persone già traumatizzate dalla guerra e dalla violenza" - ha dichiarato Gauri van Gulik, vicedirettrice per l'Europa di Amnesty International.

"Con altre migliaia di persone in viaggio verso l'Ungheria, questo modo di 'sollevare il ponte levatoio' non farà altro che favorire viaggi disperati e pericolosi" - ha aggiunto Van Gulik.

I ricercatori di Amnesty International hanno osservato centinaia di rifugiati correre verso un posto di controllo nella vana speranza che fosse ancora aperto e un gruppo di giovani siriani scorrere disperatamente il filo spinato per scoprire se vi fosse un varco attraverso il quale passare.

"Il filo spinato e le leggi draconiane non sono una soluzione. Siamo di fronte a persone che cercano salvezza. L'unica soluzione è che Ungheria e Unione europea inizino a rispettare i loro obblighi internazionali, mostrino solidarietà e assicurino ai richiedenti asilo un ordinato e regolare accesso al territorio e alla procedura d'asilo. E invece, l'Unione europea è paralizzata e l'Ungheria ha preso la direzione sbagliata" - ha sottolineato van Gulik.

Lungo la frontiera con la Serbia, le autorità di Budapest hanno allestito nuove zone di transito dove i rifugiati saranno trattenuti e identificati. Secondo le norme appena entrate in vigore, queste zone non sono considerate territorio ungherese.

La detenzione di migranti e rifugiati dovrebbe sempre essere una misura estrema, ha precisato Amnesty International, che si oppone alla criminalizzazione per motivi d'ingresso o uscita irregolare, una misura di controllo dei confini giudicata sproporzionata. L'ingresso irregolare dovrebbe piuttosto essere un illecito amministrativo.

Inoltre, poiché l'Ungheria ora considera la Serbia un paese terzo di transito "sicuro", Amnesty International teme che la maggior parte dei rifugiati in stato di detenzione nelle zone di transito si vedranno immediatamente bocciata la domanda d'asilo, in massa e senza esame individuale, e saranno respinti in Serbia.

Le nuove leggi ungheresi prevedono che chi ha avuto la domanda d'asilo bocciata possa presentare ricorso entro tre giorni. Amnesty International valuta questo periodo di tempo estremamente corto, considerata anche la difficoltà di usufruire di assistenza legale nelle zone di transito, che sono luoghi chiusi.

Sulla base delle nuove leggi entrate in vigore oggi, 15 settembre, i rifugiati che tentano di varcare la frontiera possono essere sanzionati con periodi di carcere da uno a tre anni e da uno a cinque anni di per chiunque aiuti migranti e rifugiati ad attraversare la frontiera.

comunicato stampa di: Amnesty International


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Martedì, 15 Settembre 2015 - www.amnesty.it


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