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Reato immigrazione clandestina. Sull'abolizione deciderà il Parlamento

Disegno di legge anche sul contrasto al lavoro nero e al caporalato - Il Consiglio dei ministri nella seduta del 13 novembre scorso ha approvato un decreto legislativo recante disposizione in materia di depenalizzazione.
Nello specifico l’obiettivo della riforma è quello di trasformare alcuni reati di lieve entità in illeciti amministrativi sia per rendere più effettiva ed incisiva la sanzione assicurando al contempo una più efficace repressione dei reati più gravi, sia anche per deflazionare il sistema processuale penale.
Durante la conferenza stampa il Guardasigilli Orlando, ha spiegato che tra i reati per i quali è prevista la depenalizzazione, non è stato inserito quello di immigrazione clandestina, nonostante la legge delega approvata dalle Camere nell’aprile 2014 già prevedeva espressamente l’abolizione dell’articolo 10 bis del Testo unico sull’immigrazione introdotto dalla legge Bossi-Fini, che disciplina l’ingresso illgale nel territorio dello Stato.
Contrario è stato il ministro Alfano che si è opposto alla depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina, quindi, la  decisione di affidare la scelta definitiva al Parlamento.

Nello stesso Consiglio dei Ministri è stato approvato il disegno di legge sul contrasto al lavoro nero e al caporalato.
L’iniziativa legislativa ha l’obiettivo di rafforzare l’azione di contrasto alla diffusione del fenomeno criminale dello sfruttamento dei lavoratori in condizioni di bisogno e di necessità, il c.d. caporalato e il lavoro nero nel settore agricolo con un intervento organico e coordinato delle Istituzioni.
Nello specifico, il disegno di legge introduce strumenti operativi contro il caporalato tanto dal lato amministrativo quanto dal lato penale.
Viene reso obbligatorio e non più facoltativo l’arresto in caso di flagranza del reato. Si introduce una circostanza attenuante speciale per l’autore del reato che si adoperi efficacemente per assicurare prove dei reati, individuazioni di altri responsabili, sequestro di somme.
Resa obbligatoria anche la confisca del prodotto o del profitto del reato, oltre che delle cose utilizzate per la sua realizzazione.
Nel caso di condanna il giudice ordinerà sempre la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato (a titolo esemplificativo, i mezzi utilizzati per accompagnare i lavoratori sul luogo di lavoro, gli immobili destinati ad accoglierli per la notte) come pure delle cose che ne costituiscono  il prodotto o il profitto.
Viene rafforzata la operatività della Rete del lavoro agricolo di qualità, e si estende l’ambito dei soggetti che possono aderire alla Rete, includendovi gli sportelli unici per l'immigrazione, le istituzioni locali, i centri per l'impiego e gli enti bilaterali costituiti dalle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori in agricoltura e i soggetti abilitati al trasporto di persone per il trasporto dei lavoratori agricoli.
Previsto anche un piano di interventi per l’accoglienza dei lavoratori agricoli stagionali con cui le amministrazioni statali saranno direttamente coinvolte nella vigilanza e nella tutela delle condizioni di lavoro nel settore agricolo, attraverso un piano congiunto di interventi per l’accoglienza di tutti i lavoratori impegnati nelle attività stagionali di raccolta dei prodotti agricoli. L’obiettivo è tutelare la sicurezza e la dignità dei lavoratori ed evitare lo sfruttamento ulteriore della manodopera anche straniera. Il piano sarà stabilito con il coinvolgimento delle Regioni, delle province autonome e delle amministrazioni locali nonché delle organizzazioni di terzo settore.

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Domenica, 15 Novembre 2015 - www.governo.it


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