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Integrazione dei cittadini di paesi terzi regolarmente residenti nell'UE

Conclusione del Consiglio UE - Il 9 dicembre 2016 il Consiglio dell'Unione europea ha adottato le Conclusioni sull'integrazione dei cittadini di Paesi terzi regolarmente residenti nell'UE. Il cui testo pone in evidenza la necessità di politiche di integrazione efficaci e le sfide poste dalla crescita dei flussi migratori. Vengono inoltre ribadite l'importanza di considerare i Common basic principles for immigrant integration nella progettazione e implementazione delle politiche di integrazione, e la validità del concetto di integrazione come processo bidirezionale, che impegna sia la società di arrivo, sia i cittadini migranti.

Nelle Conclusioni il Consiglio guarda positivamente al rafforzamento del ruolo dei National contact points on integration e al loro confluire in una Rete europea per l'integrazione (European Integration Network), con compiti di coordinamento e mutuo apprendimento.

Viene riconosciuto il ruolo delle autorità regionali e locali, della società civile, del sociale, delle comunità nei processi di integrazione.

Il Consiglio invita gli Stati membri a: partecipare attivamente allo scambio di buone pratiche in tema di integrazione di cittadini di Paesi terzi; avvalersi degli strumenti introdotti dalla New Skills Agenda for Europe per l'analisi delle qualifiche e delle abilità; implementare il monitoraggio e la valutazione delle politiche di integrazione, anche attraverso gli Indicatori di Integrazione (EU Indicators of Immigrant Integration – "Zaragoza indicators"). Gli Stati membri sono inoltre invitati a concentrare gli sforzi, in maniera coerente con le politiche e le priorità nazionali, sulle seguenti aree:

  • Misure pre-partenza, pre-arrivo e precoci per l'integrazione, in particolare negli ambiti dell'istruzione, del vocational training, dell'accesso al mercato del lavoro;
  • Accesso e partecipazione al mercato del lavoro;
  • Opportunità di partecipazione alla vita sociale, civile, economica, culturale e lotta alla discriminazione e alla segregazione;
  • Promozione attiva dei valori europei (democrazia, legalità, diritti fondamentali);
  • Formazione di docenti, educatori, operatori, professionisti che lavorano nei campi della cultura e dello sport, a contatto con i giovani;
  • Coinvolgimento del settore privato nelle azioni di promozione del rispetto e di contrasto alla discriminazione nei luoghi di lavoro; stretta cooperazione con gli attori della società civile nella promozione dell'accesso al mercato del lavoro;
  • Promozione dell'accesso ai servizi attraverso un approccio integrato (alloggio, salute, istruzione, servizi sociali);
  • Promozione del volontariato per l'integrazione;
  • Promozione della partecipazione alle attività culturali e sportive e dell'accesso alle organizzazioni sportive, per facilitare il contatto e l'interazione tra cittadini di Paesi terzi e membri della società di arrivo;
  • Bisogni dei gruppi vulnerabili, tra cui i minori non accompagnati e le donne;
  • Campagne di sensibilizzazione.

Fonte:integrazionemigranti.gov.it

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Venerdì, 16 Dicembre 2016 - integrazionemigranti.gov.it


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