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"Bonus mamme domani 2017" anche per stranieri

A beneficiare dell’agevolazione tutte le donne incinte al 7° mese di gravidanza - Con l'entrata in vigore della legge 11 dicembre 2016, n. 232, a partire dal' 1° gennaio 2017 tutte le donne in stato di gravidanza dopo il settimo mese, indistintamente della cittadinanza o in ragione del titolo di soggiorno, possono richiedere il bonus per le donne in gravidanza equivalente ad un assegno una tantum di euro 800.
L’assegno è finalizzato a sostenere i costi per i primi mesi della nascita, per il mantenimento del neonato e le relative visite mediche.
Per ottenere l'incentivo alle nuove nascite dovrà essere presentata domanda all'Inps, ed attendere l'emanazione dei decreti attuativi che verranno pubblicati a breve.
Per accedere al beneficio non è necessario presentare alcuna dichiarazione dei redditi o situazione patrimoniale del nucleo familiare, farà necessario allegare l’ISEE.

art. 1 -  legge 11 dicembre 2016, n. 232
comma 353. A decorrere dal 1º gennaio 2017 e’ riconosciuto un premio alla nascita o all’adozione di minore dell’importo di 800 euro. Il premio, che non concorre alla formazione del reddito complessivo di cui all’articolo 8 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e’ corrisposto dall’INPS in unica soluzione, su domanda della futura madre, al compimento del settimo mese di gravidanza o all’atto dell’adozione.


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BONUS BEBE'
Anche per il 2017 è stato confermato l'assegno per ogni figlio nato o adottato tra tra il 1° gennaio 2015 ed il 31 dicembre 2017, ma solo fino al compimento del 3° anno di età del figlio.
Può essere richiesto anche da cittadini extracomunitari in possesso di determinati requisiti. L'assegno di 80 euro mensile viene erogato alle famiglie con un ISEE del nucleo familiare inferiore a 25.000 euro annui, e di 160 euro mensili alle famiglie aventi un ISEE inferiore a 7mila euro.




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Mercoledì, 11 Gennaio 2017 - a.p.

 giobattista

11/01/17 

Dunque, il beneficio varrebbe anche per tutte quelle cittadine straniere incinte (tante, soprattutto dall'Albania) che, entrate in Italia come turiste in esenzione di visto con il solo passaporto biometrico, trascorsi i 90 giorni, invocano l'inespellibilità prevista dall'art. 19, comma 2 lettera d), del T.U.I. richiedendo alle Questure il permesso di soggiorno per "cure mediche" valido per tutta la gravidanza e poi sino a 6 mesi dalla nascita del figlio. Se è così, non mi sembra giusto.

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