Minori. I principali fattori che ostacolano il passaggio dei migranti verso l'età adulta
Rapporto di ricerca realizzato da Fondazione ISMU - A un bivio la transizione all'età adulta dei minori separati e non accompagnati in Italia. Procedure lente e complesse per il rilascio di documenti legali; casi di discriminazione e razzismo; difficoltà nell'accesso all'istruzione e alla formazione e nell'inserimento lavorativo; il superamento di traumi emotivi, nonché il rischio di subire violenza, in particolare per le ragazze. Questi i principali fattori che ostacolano la transizione dei giovani rifugiati e migranti verso l'età adulta, che emergono dal rapporto, appena pubblicato, commissionato da UNICEF, UNHCR e OIM e realizzato dalla Fondazione ISMU in collaborazione con Università di Roma Tre e Università degli Studi di Catania.
Il rapporto evidenzia la "tripla transizione" alla quale devono far fronte i giovani rifugiati e migranti nel momento in cui compiono 18 anni: il passaggio dall'adolescenza all'età adulta, dalla vita in un Paese a quella in un altro, e i traumi e i dolori emotivi dovuti alla fuga dalle proprie case e ai viaggi pericolosi che intraprendono.
La ricerca è stata condotta con un approccio biografico partecipato – incentrato sul diritto dei bambini e degli adolescenti a svolgere un ruolo attivo nelle questioni che li riguardano – e ha visto nella funzione di intervistatori un gruppo di MSNA neomaggiorenni, per favorire il clima dell'intervista in una relazione tra pari.
Queste le raccomandazioni alle autorità italiane e Commissione europe fornite da tre agenzie delle Nazioni Unite:
- Adottare una strategia nazionale intersettoriale volta a incrementare le opportunità di inclusione sociale dei giovani rifugiati e migranti che hanno compiuto da poco 18 anni, nonché un Piano d'azione nazionale contro razzismo, xenofobia e discriminazioni.
- Assicurare la piena implementazione della Legge n. 47/2017 sulle misure di protezione nei confronti di minori stranieri non accompagnati.
- Assicurare che i giovani interessati abbiano accesso a supporto psicosociale, assistenza sanitaria, istruzione, misure di prevenzione e risposta alla violenza di genere, formazione e servizi per l'impiego.
- Fornire informazioni ai giovani interessati in merito ai pericoli derivanti dal coinvolgimento in attività informali e illegali, quali la tratta di esseri umani e lo sfruttamento sessuale.
- Accelerare le procedure per il riconoscimento delle qualifiche ottenute in Paesi terzi.
- Incrementare la partecipazione dei giovani rifugiati e migranti alle attività sociali e ricreative.
- Facilitare una cooperazione efficace fra gli Stati membri nella valutazione del superiore interesse di ogni minore, e nell'implementazione delle procedure di ricongiungimento familiare.
- Istituire un sistema per la raccolta di informazioni e dati accurati in merito ai minori rifugiati e migranti separati e non accompagnati, sia ex sia attuali, per rafforzare i sistemi di protezione.
- Nell'ambito dell'imminente fondo FAMI della Commissione Europea, destinare risorse al rafforzamento e all'estensione delle buone prassi individuate in questo rapporto.
Comunicato stampa congiunto UNHCR - OIM - UNICEF
Rapporto Fondazione ISMU
Venerdì, 8 Novembre 2019 - www.ismu.orgFondazione ISMU