Circolare n. 10557 del 13 dicembre 2012 Ministero dell'Interno
Chiusura dell'emergenza umanitaria Nord-Africa -
OGGETTO: Chiusura dell'emergenza umanitaria Nord-Africa.
AI SIGG.RI PREFETTI DELLA REPUBBLICA - LORO SEDI
AI SIGG.Rl COMMISSARI DEL GOVERNO PER LE PROVINCE AUTONOME TRENTO E BOLZANO
AL SIG. PRESIDENTE DELLA REGIONE AUTONOMA VALLE D'AOSTA - AOSTA
e p.c. AL DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE Via Ulpiano, 11 - ROMA
AL GABINETTO DEL SIG. MINISTRO
AL DIPARTIMENTO PER GLI AFFARI INTERNI E TERRITORIALI
AL DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
AL DIPARTIMENTO PER LE POLITICHE DEL PERSONALE DELL'AMMINISTRAZIONE CIVILE E PER LE RISORSE STRUMENTALI E FINANZIARIE - SEDE
Come e noto, lo stato di emergenza umanitario dichiarato a seguito del massiccio afflusso sul territorio nazionale di migranti provenienti dai Paesi del Nord Africa scadrà improrogabilmente il prossimo 31 dicembre.
L' articolo 23, comma 12 della legge 7 agosto 2012, n.135 di conversione del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95 ha stabilito che con ordinanze, da adottarsi almeno 10 giorni prima della scadenza del termine del 31 dicembre 2012 si provvederà a regolare la chiusura dello stato di emergenza ed il rientro nella gestione ordinaria, da parte del Ministero dell'Interno e delle altre amministrazioni competenti.
In tale prospettiva, e in raccordo con le altre amministrazioni interessate, sono in corso di definizione talune iniziative che potranno favorire un progressivo superamento delle criticità legate alla situazione emergenziale.
Esse si aggiungeranno a quelle già assunte nei mesi scorsi, nonché alle iniziative che saranno attivate in attuazione del " Documento di indirizzo per il superamento dell'emergenza Nord Africa " (c.d. Exit strategy) ( all.1 ), sul quale e stata sancita I'intesa il 26 settembre u.s. in Conferenza Unificata ( all.2 ) e alla cui definizione hanno concorso, insieme al Ministero dell'Interno, anche il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, le Regioni, l'UPI e l'ANCI.
Detto "Documento" definisce una complessiva strategia di uscita daIl'emergenza umanitaria, i cui effetti si produrranno progressivamente nel breve- medio periodo.
In particolare sono state intraprese le seguenti iniziative:
- è stata rimodulata la programmazione del Fondo europeo rimpatri e del Fondo europeo rifugiati, in relazione alle modalità di gestione dell'accoglienza, al fine di garantirne la massima efficacia. I relativi progetti sono già attivi;
è stata intensificata l'attività di divulgazione di informazioni, di orientamento e supporto sulle possibilità di rimpatrio assistito nel paese d'origine. I progetti di rimpatrio in essere, finanziati dal Fondo Europeo rimpatri e dalle Ordinanze di protezione civile, sono prioritariamente indirizzati alle persone in accoglienza ENA (Emergenza Nord Africa) (1);
- è stata attivata la procedura "Vestanet C3 - gestione emergenza Nord Africa" attraverso cui, su impulso dello straniero interessato, le Questure "ripropongono" on-line alla Commissione territoriale competente il modello C3 per il riesame della domanda. La procedura è finalizzata a definire la posizione degli stranieri giunti in Italia dalla Libia, da cui sono stati costretti a fuggire in conseguenza dei noti eventi bellici;
- è stata ampliata la disponibilità dei posti dello SPRAR - destinato ad assumere una valenza sempre più strategica nel sistema di asilo e di accoglienza - attraverso lo stanziamento di risorse straordinarie assegnate con due distinte ordinanze di protezione civile.
Uno dei punti qualificanti del " Documento ", per un coordinamento unitario degli interventi, e l'istituzione del Tavolo di coordinamento nazionale, presieduto dal Ministero dell'Interno, cui partecipano il Dipartimento della protezione civile, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, le Regioni, l'UPI e l'ANCI. Il Tavolo è sede di confronto fra i diversi livelli istituzionali, di analisi dei fenomeni e delle criticità, di elaborazione di linee di indirizzo e individuazione di programmi, di monitoraggio e verifica degli interventi a favore dei richiedenti/titolari di protezione internazionale.
Il " Documento " prevede altresì che a livello territoriale le attività di coordinamento e monitoraggio degli interventi siano affidati a Tavoli di coordinamento regionali. In sede di Tavolo di coordinamento nazionale è stato stabilito che a presiedere il Tavolo regionale sia il Prefetto della provincia capoluogo di regione e che vi partecipano il Soggetto Attuatore regionale, rappresentanti della Regione, delle Province, dei Comuni interessati, dell'Anci regionale, delle Prefetture e delle Questure coinvolte. Per la componente regionale deve essere garantito sia il presidio delle competenze relative alle politiche sociali sia di quelle del lavoro e della formazione. I tavoli potranno, in relazione ai temi affrontati, essere integrati da ulteriori soggetti (ad es. organizzazioni internazionali di tutela, quali UNHCR, OIM, rappresentanze dei soggetti gestori o di specifiche realtà territoriali operanti nel settore).
Tali tavoli hanno la funzione di declinare a livello locale gli indirizzi nazionali, garantire un corretto flusso di informazione sia verso il centro che la periferia, integrare e coordinare l'azione dei soggetti istituzionali e non, promuovere l'accesso alle misure esistenti, monitorarne l'attuazione.
Le azioni sopra indicate sono tutte dirette a realizzare un alleggerimento della situazione delle strutture di accoglienza entro il 31 dicembre prossimo.
Tuttavia sarà garantita oltre tale data e per il tempo strettamente necessario, in conformità al quadro dispositivo che sarà previsto dalle cennate ordinanze di protezione civile, la prosecuzione dell'attività di accoglienza ed assistenza dei migranti ancora ospiti delle strutture del circuito emergenziale.
Sarà cura di questo dipartimento fornire le necessarie istruzioni e gli opportuni chiarimenti in ordine alle attività da porre in essere e alla messa a disposizione delle risorse finanziarie.
Nel sottolineare la particolare rilevanza del ruolo che le SS.LL. saranno chiamate a svolgere nel contesto sopra descritto, si invitano i Prefetti della provincia capoluogo di regione a voler avviare ogni utile interlocuzione con i soggetti interessati chiamati a partecipare al Tavolo di coordinamento regionale.
Si chiede infine di comunicare alla casella di posta elettronica chiusuraemergenzanordafrica.dlci@interno.it il nominativo di un referente per ciascuna prefettura.
(1) Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) Team Ritorni volontari e E-mail: rvaemergenzanordafrica@iom.int - 06 44231428 - 06 44186222 - 240; fax 06 4402533 www.reterirva.it - Help Desk Ritorno: Numero nazionale unico per l'informazione a migranti, operatori e cittadinanza sulla misura e re-indirizzo dell'utente ai Punti Informativi della Rete del territorio di riferimento (049.2023830 email: info@reterirva.it).
Mercoledì, 11 Settembre 2013