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E' vero che i matrimoni sono più facili per le musulmane?

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Se due ragazzi che vogliono sposarsi presentano in Comune il nulla osta dal quale risulti che il matrimonio è possibile solo se l'uomo è di religione musulmana, l'ufficiale di Stato civile dovrà procedere alle pubblicazioni senza tenere conto della condizione. Una circolare del ministero dell'Interno n. 46 dell'11 settembre risponde così a una serie di casi relativi ad alcuni paesi, in particolare il Marocco, che subordinano "tale nulla osta alla adesione alla fede musulmana da parte dei coniugi". "La condizione -- spiega la circolare che i prefetti dovranno far conoscere a tutti i Comuni -- è palesemente contraria ai principi fondamentali dell'ordinamento italiano, che prevede l'assoluta libertà di fede religiosa e non consente di limitare in alcun modo l'istituto del matrimonio in dipendenza alla fede religiosa di uno o di entrambi i coniugi". Il problema riguarda in particolare le donne musulmane, che secondo le leggi della Sharia non possono sposarsi con un uomo di un'altra fede. Un musulmano può invece invece unirsi in matrimonio con una donna ebrea o cristiana. Finora in Italia una musulmana aveva solo due possibilità: chiedere allo sposo di convertirsi all'Islam o rivolgersi al giudice per ottenere l'autorizzazione a sposarsi in assenza del nulla osta. Molti tribunali, però, per prendere questa decisione esigono la "prova" che il nulla osta è stato rifiutato per motivi religiosi, prova che i consolati difficilmente rilasciano. In parlamento intanto è stata appena depositata una proposta di legge, trasversale agli schieramenti, che rende il nulla osta del Paese d'origine non più vincolante e, soprattutto, lo lega soltanto a quelle cause che impediscono il matrimonio per la legge italiana (come la poligamia)."

 

Martedì, 9 Ottobre 2007