Risoluzione del Parlamento europeo del 12 marzo 2015
Sulla relazione annuale sui diritti umani e la democrazia nel mondo nel 2013 e sulla politica dell'Unione europea in materia
Il Parlamento europeo
– visti la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e gli altri trattati e strumenti delle Nazioni Unite in materia di diritti umani,
– viste la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia e la sua risoluzione del 27 novembre 2014 sul 25° anniversario di tale Convenzione ,
– viste la dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite dell'8 settembre 2000(2) , l'agenda di sviluppo delle Nazioni Unite per il post 2015 e le risoluzioni dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite,
– vista la Convenzione europea dei diritti dell'uomo,
– visti gli articoli 2, 3 e 21 del trattato sull'Unione europea,
– visto l'articolo 207 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
– vista la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea,
– visti il quadro strategico e il piano d'azione dell'UE sui diritti umani e la democrazia , quali adottati dal Consiglio "Affari esteri" il 25 giugno 2012,
– vista la relazione annuale dell'Unione europea sui diritti umani e la democrazia nel mondo nel 2013, adottata dal Consiglio il 23 giugno 2014,
– vista la relazione annuale sugli aspetti principali e sulle scelte di base della PESC nel 2013, approvata dal Consiglio il 22 luglio 2014,
– visti la relazione annuale 2014 della Commissione sulle politiche di sviluppo e assistenza esterna dell'Unione europea e sulla loro attuazione nel 2013 (COM(2014)0501), adottata il 13 agosto 2014, e i relativi documenti di accompagnamento,
– vista la sua risoluzione dell'11 dicembre 2013 sulla relazione annuale sui diritti umani e la democrazia nel mondo nel 2012 e sulla politica dell'Unione europea in materia ,
– visti gli orientamenti dell'Unione europea in materia di diritti umani,
– viste le conclusioni del Consiglio del 23 giugno 2014 sul decimo anniversario degli orientamenti dell'UE sui difensori dei diritti umani,
– vista la sua risoluzione del 17 giugno 2010 sulle politiche dell'Unione europea a favore dei difensori dei diritti umani ,
– viste le sue risoluzioni d'urgenza su casi di violazione dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto,
– vista la sua risoluzione del 13 marzo 2014 sulle priorità dell'UE per la 25ª sessione del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani ,
– vista la sua raccomandazione al Consiglio del 2 aprile 2014 sulla 69ª sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite ,
– vista la sua risoluzione del 17 novembre 2011 sul sostegno dell'UE alla CPI: affrontare le sfide e superare le difficoltà ,
– vista la sua risoluzione del 17 luglio 2014 sul crimine di aggressione ,
– vista la sua risoluzione del 7 luglio 2011 sulle politiche esterne dell'UE a favore della democratizzazione ,
– vista la sua risoluzione del 13 giugno 2013 sulla libertà della stampa e dei media nel mondo ,
– vista la comunicazione congiunta della Commissione e del Vicepresidente della Commissione/Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, dell'8 marzo 2011, dal titolo "Un partenariato per la democrazia e la prosperità condivisa con il Mediterraneo meridionale" (COM(2011)0200),
– vista la risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 20 dicembre 2012 sulla moratoria sull'uso della pena di morte ,
– vista la sua risoluzione dell'11 marzo 2014 sull'eliminazione della tortura nel mondo ,
– vista la sua risoluzione del 17 giugno 2010 sull'attuazione del regolamento (CE) n. 1236/2005 del Consiglio relativo al commercio di determinate merci che potrebbero essere utilizzate per la pena di morte, per la tortura o per altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti ,
– viste le risoluzioni 1325, 1820, 1888, 1889 e 1960 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulle donne, la pace e la sicurezza,
– vista la relazione sugli indicatori dell'UE per l'approccio globale relativo all'attuazione da parte dell'Unione europea delle risoluzioni 1325 e 1820 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulle donne, la pace e la sicurezza, adottata dal Consiglio il 13 maggio 2011,
– visti i principi guida su imprese e diritti umani: Attuare il quadro delle Nazioni Unite "Proteggere, rispettare e rimediare", approvato dal Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani (CDU) nella sua risoluzione 17/4 del 16 giugno 2011,
– visti gli orientamenti settoriali per il settore delle TIC (tecnologie dell'informazione e della comunicazione) sull'attuazione dei principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani, pubblicati dalla Commissione il 17 giugno 2013,
– vista la risoluzione del CDU, del 26 giugno 2014, che invita a creare un gruppo di lavoro intergovernativo aperto con il mandato di elaborare uno strumento internazionale giuridicamente vincolante per regolamentare, nel quadro del diritto internazionale dei diritti umani, le attività delle società transazionali e di altre imprese,
– vista la sua risoluzione del 25 novembre 2010 sulla responsabilità sociale delle imprese negli accordi commerciali internazionali,
– vista la sua risoluzione del 14 febbraio 2006 sulla clausola relativa ai diritti dell'uomo e alla democrazia negli accordi dell'Unione europea ,
– vista la sua risoluzione del 25 novembre 2010 sui diritti umani e le norme sociali e ambientali negli accordi commerciali internazionali ,
– vista la sua risoluzione del 25 novembre 2010 sulle politiche commerciali internazionali nel quadro degli imperativi dettati dai cambiamenti climatici ,
– viste le conclusioni del Consiglio del 14 maggio 2012 dal titolo "Potenziare l'impatto della politica di sviluppo dell'UE: un programma di cambiamento",
– vista la sua risoluzione del 25 novembre 2014 sull'UE e sul quadro di sviluppo globale post 2015 ,
– vista la sua risoluzione del 10 ottobre 2013 sulla discriminazione di casta ,
– vista la comunicazione congiunta della Commissione e del Vicepresidente della Commissione/Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza del 5 marzo 2014 dal titolo "Approvvigionamento responsabile di minerali provenienti da zone di conflitto e ad alto rischio Verso un approccio integrato dell'UE"
– vista la Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione;
– vista la sua risoluzione dell'8 ottobre 2013 sulla corruzione nei settori pubblico e privato: l'impatto sui diritti umani nei paesi terzi,
– viste le conclusioni del Consiglio del 12 maggio 2014 sull'approccio globale dell'UE,
– vista la sua raccomandazione al Consiglio del 18 aprile 2013 concernente il principio della "responsabilità di proteggere" (R2P) delle Nazioni Unite ,
– visto l'articolo 52 e l'articolo 132, paragrafo 2, del suo regolamento,
– visti la relazione della commissione per gli affari esteri e i pareri della commissione per lo sviluppo e della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere,
Risoluzione del Parlamento europeo del 12 marzo 2015
Giovedì, 12 Marzo 2015