La nuova legge di stabilità ha di fatto eliminato ogni tipo di discriminazione - Il nuovo anno si apre con l'annuncio da parte dello Stato di rincari su luce, gas e beni di primaria importanza; ma non è l'unica novità. Sono infatti previste ulteriori risorse a favore delle persone più svantaggiate, come ad esempio gli stranieri che attualmente sono disoccupati. La verà novità sta nel fatto che la “social card”, che prima era destinata solamente alle persone di nazionalità italiana, da oggi sarà anche estesa agli stranieri. Questo aiuto prevede un contributo ogni due mesi di 80 euro ai cittadini meno abbienti di età superiore ai 65 anni e ai bambini di età inferiore ai 3 anni per acquisti di generi alimentari e il pagamento di bollette energetiche attraverso una carta elettronica rilasciata da Poste italiane.

L'esclusione negli scorsi anni dei cittadini di Stati membri dell’Unione europea, così come dei cittadini di Stati terzi, era stata presa come una discriminazione e per questo erano stati presentati vari esposti alla Commissione Europea. Non potevano ottenere la social card nemmeno i rifugiati e titolari di protezione sussidiaria e i lungo soggiornanti.

A questo punto è stata l'Europa ad imporre all'Italia di introdurre un nuovo beneficio denominato ‘carta acquisti sperimentale’ destinato ai Comuni con più di 250 mila abitanti e questa volta esteso anche a cittadini UE e loro familiari, rifugiati e titolari di protezione sussidiaria e lungosoggiornanti.  Ma questo esperimento non ha sortito gli effetti sperati perchè questa si andava ad aggiungere a quella già esistente su livello nazionale, che in ogni caso era sempre destinata ai cittadini italiani.

Finalmente però con la “legge di stabilità 2014” il Governo ed il Parlamento italiano ha definitivamente eliminato ogni paletto discriminatorio e da oggi tutti i cittadini residenti in Italia potranno chiedere la nuova “social card”.

Legge 27 dicembre 2013, n. 147 (GU Serie Generale n.302 del 27-12-2013 - Suppl. Ordinario n. 87)

Venerdì, 3 Gennaio 2014 - a.p.